Piedone (il gelato)

aprile 18, 2010

Ah, gli anni 80. Quando ancora potevi leccare un piede in pubblico senza che ti guardassero male.

Mannaggia a me che faccio le battute idiote e poi devo fare i disclamer.

DISCLAIMER: non sono un feticista dei piedi, non mandatemi foto di gente che improvvisa siparietti erotici usando i piedi come surrogati sessuali.

I gelati credo siano uno degli elementi più rappresentativi degli anni 80, almeno a livello di originalità.

Sfido chiunque tra 10 anni a ricordarsi i nomi dei gelati attuali, o la forma o il gusto: semplicemente verranno ricordati come gelati. Se comunque nel 2020 (ammesso che il mondo non sia finito per via delle macumbe maya) veniste a suonare al mio citofono urlando “MAGNUM!!!!”  sappiate che non ci sarà nessun premio in palio.

Erano chiaramente altri tempi, come mentalità, soprattutto delle grandi aziende, dove si osava rischiare un po’ di più per differenziarsi. Oggi i gelati sono praticamente tutti uguali, non hanno campagne pubblicitarie memorabili e sono tutti uguali. E se tutto ciò non bastasse bisogna aggiungere che i gelati di oggi sono tutti uguali. Ok, l’articolo di oggi non è lunghissimo così sto esagerando con le cazzate per fare numero. Magari ci schiaffo pure la foto di qualche topa per allungare il brodo.

Erano i tempi in cui potevi rinfrescarti la bocca con 200-300-400 lire (anche un cubetto di ghiaccio rinfrescava ma non era la stessa cosa).

I marchi che costellavano le pareti dei bar della nostra infanzia erano abbastanza numerosi: Motta, Sanson, Sammontana…

Ma i colossi erano 2, Algida e soprattutto Eldorado.

E’ a quest’ultima che dobbiamo il 90% delle creazioni più fantasiose e originali ma poi l’Algida, che più che un cuore di panna si ritrova un cuore di pietra, inglobò la concorrente che a poco a poco scomparve, così come i suoi prodotti migliori che vengono oggi invocati a gran voce dai nostalgici di quell’epoca. Poi anche l’Algida venne comprata da una multinazionale e quindi oggi ci ritroviamo in una situazione in cui tutti i gelati sono uguali (ok, la smetto). Se qualche politico della maggioranza/opposizione legge queste righe puo’ presentare in parlamento una proposta di legge/referendum per obbligare qualcuno (non so chi, lascio a voi la scelta) a riproporre quei gelati.

Uno dei più apprezzati e originali (e rimpianto da tantissimi) fece la sua comparsa nei cartelloni di latta del 1981: sto parlando del Piedone (ma dai, chi l’avrebbe detto dal titolo dell’articolo).

Il Piedone era un concentrato di fragola su stecco dall’ovvia forma di estremità gambale™ che stranamente venne presto ritirato dal mercato (forse ad opera di un infiltrato dell’Algida nei piani alti dell’Eldorado!) ma la famosa folla armata di torce e forconi costrinse i produttori a rimetterlo in circolazione.

Ora, ho qualche dubbio sulla cronologia del gelato nelle varie incarnazioni : credo che la primissima fosse di semplice fragola alla quale si aggiunse in seguito una suola di cioccolato. Ci fu poi una versione con solamente il ditone di cioccolato e con una texture composta da vene varicose. A proposito di ditone, mi sembra di ricordare un altro gelato dell’Algida con questo nome ma non ho trovato nessuna foto a riguardo e anche la mia memoria sembra averlo rimosso, urge approfondita ricerca.

A me il Piedone piaceva anche se non ne andavo pazzo ma onestamente non riuscivo mai a finirlo, non so se fosse dovuto alle dimensioni (era enorme) o per l’eccessiva fragolosità che dopo un po’ portava alla nausea.

I gelati di questo tipo erano famosissimi tra i bambini, sia per via degli spot televisivi che per le pubblicità che trovavano spazio nei giornalini dell’epoca, Topolino su tutti.

Inutile citare i nomi degli altri gelati andati in pensione perchè torneranno presto e numerosi su queste pagine…

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